55° Premio della Bontà

Domenica 26 gennaio alle ore 15.30 nella Pro-cattedrale di Sant’Agostino ha avuto luogo la consegna del 55° Premio della Bontà. Istituito nel 1965 in occasione dell’80° compleanno della Gazzetta di Foligno per iniziativa di Leonello Radi e del Vescovo Siro Silvestri, il Premio della Bontà si propone di far emergere piccoli episodi di generosità quotidiana che sono il tesoro della nostra gente.

Mai come ora la parola “bontà”, a volte declinata come “buonismo”, è stata bandita dall’uso comune. Ma la storia del Premio della Bontà insegna a valorizzare fatti concreti di altruismo che possono diventare contagiosi e coinvolgere altre persone. Segnalare questi atti è quindi anche uno stimolo per educare alla fraternità e alla generosità. Il premio di quest’anno, assegnato a singoli e a un’associazione, coniuga le due dimensioni della generosità: quella personale, semplice e spontanea, e quella comunitaria, organizzata e in relazione con la società civile.

Lucia Sotgiu si è trasferita a Foligno dalla Sardegna negli anni ’50. Ha speso i suoi 88 anni di vita praticando la fede in ambito familiare ma anche nell’aiuto verso gli altri. Da trent’anni impreziosisce con la sua presenza la Caritas diocesana nei vari servizi, come il magazzino vestiario e la mensa, e altre associazioni in cui si è resa utile. Nonostante la sua età, continua a svolgere la propria opera alla Caritas ogni mercoledì, donando la propria opera e il proprio cuore ai bisognosi.

Massimo Pannuzzi è un barbiere dal cuore semplice e generoso, che ha messo il suo mestiere a servizio degli altri. Da oltre un anno ha intrapreso con la Caritas diocesana un servizio di volontariato destinato alla cura degli altri, aiutando a prendersi cura di sé e della propria bellezza chi non può permettersi un taglio di capelli o di barba.

L’Associazione Oasi onlus nasce nel 2009 grazie alla volontà di un piccolo gruppo di persone coordinate dal dott. Stefano Di Salvo, che seguono il progetto di clownterapia nel reparto pediatrico dell’Ospedale di Foligno. Questo gruppo, formato da 45 volontari, mette insieme talenti ed esperienze personali dei singoli per trasformarle in un dono per i piccoli pazienti. Con camici bianchi giocosamente rivisitati, nasi rossi e i loro sorrisi, portano allegria in un luogo di sofferenza. Con donazioni e autofinanziamenti, l’associazione ha contribuito a ristrutturare la sala giochi e di attesa del reparto pediatrico, contribuito alla costruzione di una biblioteca in un villaggio del Kenya e creato la prima giostra accessibile ai bambini disabili nel Parco dei Canapè.

La serata è stata allietata dall’esecuzione della Misa a Buenos Aires, nota anche come Misa Tango, composta dall’argentino Martín Palmeri. Formata dai sei movimenti classici della Messa cantata in latino, la Misa a Buenos Aires è scritta per voce, bandoneón e orchestra e coniuga i ritmi sincopati e le dissonanti armonie del tango e della musica porteña con i testi della Messa latina. La Messa invece è stata eseguita dal coro Accademia Perusina, diretto dal M° Fabio Berellini, con il mezzosoprano Elisabetta Pallucchi.